10 ottobre 2011
Mi aspettavo il cambiamento e a scuola iniziata, comincio a sentirlo.
Mi aspettavo il cambiamento e a scuola iniziata, comincio a sentirlo.
La tecnologia è in classe, per ora
abbiamo solo la lavagna interattiva in funzione, ma il mio modo di
fare lezione è già cambiato: riesco a coinvolgere di più gli
alunni chiamandoli a “spostare” le parole per lavorare
sull'ordine alfabetico; se qualcuno rimane indietro ho sempre pronto
il supporto delle pagine scritte con il software della lavagna... I
ragazzi sono più attivi e soprattutto sono entusiasti xchè non
vedono l'ora di lavorare con i portatili. Per ora sono chiusi
nell'unità di ricarica che non riusciamo a utilizzare per un
problema di cavi. Speriamo di risolvere presto.
Stamattina ho presentato il mio
progetto di lavoro, ai bambini: come gli scorsi anni, vorrei
costruire degli oggetti, da far muovere nello spazio.. vorrei fare
Robotica educativa in un modo un po' diverso, partendo dalla realtà
in cui i ragazzi vivono. Costruire oggetti tecnologici che si muovono
e si spostano, ma partendo da quello che troveremo ( una carrucola,
un campanello, uno spazzolino, delle ruote dentate, i motorini...) e
che ci incuriosisce, per imparare come son fatte le cose.
Il desiderio è che questo lavoro, per
i bambini estremamente motivante, li porti a crescere anche
intellettivamente. In lingua italiana, come in matematica, vorremmo
che i bambini imparassero a rapportarsi con il mondo e le diverse
situazioni che possono capitare, in modo da saper sfruttare tutte le
loro conoscenze per trovare comunque una soluzione.
Mi sembra di capire che la nostra
cl@sse 2.0, attraverso le situazioni complesse che potremo simulare,
potrà aiutare i bambini a vivere nel mondo concreto con maggior
consapevolezza: andare al supermercato e saper fare i conti per
comprare le cose giuste per una certa cifra di denaro che ho nel
borsellino e/o per realizzare un certo progetto; saper spiegare come
eseguire una procedura, trovare le risorse per compiere una certa
impresa...
Come insegnante di italiano mi
interessa anche capire come pensano i miei alunni, per poterli
aiutare nella conquista di un buon metodo di studio. La conquista
del sapere passerà attraverso questa metodologia: fare un'analisi di
ciò che già so, per comprendere cosa “mi manca”; comprendere la
vastità delle informazioni necessarie per risolvere un problema e
soprattutto saper utilizzare tale informazioni nel migliore dei modi,
con logica e creatività.
Le scienze in particolare, la
matematica, la fisica, la meccanica, la cinetica, ecc. saranno
fondamentali nella comprensione del “mondo”: ci aiuteranno ad
interagire con i diversi materiali, strumenti e tecnologie,
attraverso percorsi multipli possibili, dove anche la lingua
diventerà strumento per conoscere e apprendere, così che
l'attività pratica, l'uso delle mani per esplorare, e il continuo
parlare per riferire il proprio modo di procede, possa aiutare i
ragazzi a modellare il proprio modo di pensare e rendere le
conoscenze più stabili, nel tempo.
In questo inizio di attività la cosa
che mi sorprende è come l'attività giocosa e creativa che posso
proporre, stia contribuendo a rendere lo studio delle regole della
Lingua Italiana un mezzo per conoscere e non fine a sé stesse.
L'attività con la Lim e i giochi interattivi a supporto degli
apprendimenti, realizzati sempre in piccoli gruppi (attività
collaborativa) stanno rendendo possibile anche la diversificazione
della proposta didattica per livelli di competenza, così che alcuni
alunni più in difficoltà possano imparare dai loro compagni.
L'entusiasmo per ora non manca!