domenica 6 novembre 2011

10 ottobre 2011
 Mi aspettavo il cambiamento e a scuola iniziata, comincio a sentirlo.
La tecnologia è in classe, per ora abbiamo solo la lavagna interattiva in funzione, ma il mio modo di fare lezione è già cambiato: riesco a coinvolgere di più gli alunni chiamandoli a “spostare” le parole per lavorare sull'ordine alfabetico; se qualcuno rimane indietro ho sempre pronto il supporto delle pagine scritte con il software della lavagna... I ragazzi sono più attivi e soprattutto sono entusiasti xchè non vedono l'ora di lavorare con i portatili. Per ora sono chiusi nell'unità di ricarica che non riusciamo a utilizzare per un problema di cavi. Speriamo di risolvere presto.
Stamattina ho presentato il mio progetto di lavoro, ai bambini: come gli scorsi anni, vorrei costruire degli oggetti, da far muovere nello spazio.. vorrei fare Robotica educativa in un modo un po' diverso, partendo dalla realtà in cui i ragazzi vivono. Costruire oggetti tecnologici che si muovono e si spostano, ma partendo da quello che troveremo ( una carrucola, un campanello, uno spazzolino, delle ruote dentate, i motorini...) e che ci incuriosisce, per imparare come son fatte le cose.
Il desiderio è che questo lavoro, per i bambini estremamente motivante, li porti a crescere anche intellettivamente. In lingua italiana, come in matematica, vorremmo che i bambini imparassero a rapportarsi con il mondo e le diverse situazioni che possono capitare, in modo da saper sfruttare tutte le loro conoscenze per trovare comunque una soluzione.
Mi sembra di capire che la nostra cl@sse 2.0, attraverso le situazioni complesse che potremo simulare, potrà aiutare i bambini a vivere nel mondo concreto con maggior consapevolezza: andare al supermercato e saper fare i conti per comprare le cose giuste per una certa cifra di denaro che ho nel borsellino e/o per realizzare un certo progetto; saper spiegare come eseguire una procedura, trovare le risorse per compiere una certa impresa...
Come insegnante di italiano mi interessa anche capire come pensano i miei alunni, per poterli aiutare nella conquista di un buon metodo di studio. La conquista del sapere passerà attraverso questa metodologia: fare un'analisi di ciò che già so, per comprendere cosa “mi manca”; comprendere la vastità delle informazioni necessarie per risolvere un problema e soprattutto saper utilizzare tale informazioni nel migliore dei modi, con logica e creatività.
Le scienze in particolare, la matematica, la fisica, la meccanica, la cinetica, ecc. saranno fondamentali nella comprensione del “mondo”: ci aiuteranno ad interagire con i diversi materiali, strumenti e tecnologie, attraverso percorsi multipli possibili, dove anche la lingua diventerà strumento per conoscere e apprendere, così che l'attività pratica, l'uso delle mani per esplorare, e il continuo parlare per riferire il proprio modo di procede, possa aiutare i ragazzi a modellare il proprio modo di pensare e rendere le conoscenze più stabili, nel tempo.
In questo inizio di attività la cosa che mi sorprende è come l'attività giocosa e creativa che posso proporre, stia contribuendo a rendere lo studio delle regole della Lingua Italiana un mezzo per conoscere e non fine a sé stesse. L'attività con la Lim e i giochi interattivi a supporto degli apprendimenti, realizzati sempre in piccoli gruppi (attività collaborativa) stanno rendendo possibile anche la diversificazione della proposta didattica per livelli di competenza, così che alcuni alunni più in difficoltà possano imparare dai loro compagni.
L'entusiasmo per ora non manca!